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RALLY DAKAR: MOTOCICLISTA SUDAFRICANO MUORE IN QUARTA TAPPA


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Ospite Rino74

RALLY DAKAR: MOTOCICLISTA SUDAFRICANO MUORE IN QUARTA TAPPA =

Ouarzazate (Marocco), 9 gen. - Tragedia alla Dakar:

un giovane motociclista sudafricano, Elmer Symons, ha perso la

vita poco dopo l'inizio della quarta tappa del rally, lungo una

pista accidentata tra le montagne che costellano il deserto nel

Marocco meridionale. E' la prima vittima nell'edizione di

quest'anno della corsa, che non manca praticamente mai di

macchiarsi di sangue. Gli organizzatori hanno riferito di

essere stati informati in mattinata del fatto che al chilometro

142 si era verificato un incidente; immediatamente hanno

inviato sul posto un elicottero, ma i medici dell'assistenza

non hanno potuto che constatare il gia' avvenuto decesso del

concorrente. Era la prima volta in cui Symons, 29 anni,

prendeva parte alla gara vera e propria: in due occasioni aveva

fatto parte del personale logistico dei team impegnati nella

competizione; prima di perdere la vita, occupava il

diciottesimo posto nella classifica generale di specialita'. La

frazione odierna, 679 chilometri complessivi in territorio

marocchino da el-Rachidia a Ouarzazate, ha visto auto e moto

fare rotta verso sud, verso il traguardo finale, posto come

sempre nella capitale del Senegal.

NNNN

 

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oggi pomeriggio guardavo il poster di Meoni che ho sul posto di lavoro ed ho appreso della morte di Simons. Ho immaginato Fabrizio che lo abbracciava con Sainct, Caldecott, Perez e tutti gli altri che hanno perso la vita in questa maratona. Queste morti accomunano una grande passione che purtroppo richiede sempre il suo tributo.non esistono limiti per pensare di ridurre i rischi....almeno questo credo io.Se una magia improvvisa li riportasse in vita sarebbero ancora li .....alla partenza cercando di dare il loro massimo...l'importante è arrivare a Dakar.un abbraccio immenso Elmer!

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è la Dakar, come qualsiasi altro rally, che esige impegno totale.

forse la parola smettere può saziare i benpensanti, ma la gente che fa 'ste cose, sa, o almeno spero sappia, che in gara in fondo si può anche non arrivare.

la morte di chiunque è sempre un fardello pesante da digerire, ma se penso ai morti in giro per la città, per il lavoro e qualsiasi altra situazione di tutti i giorni, allora mi viene da dire che forse non preferirei avere destino migliore.

un grande ABBRACCIO agli immancabili caduti.

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