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TERREMOTO ALL'AQUILA. CROLLI, VITTIME


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Ospite Rino74

ROMA - Dopo una serie di scosse registrate in serata, verso le 3,30 di questa notte la terra ha tremato a l'Aquila causando vittime. La protezione civile non ha ancora fornito un numero dei morti ma ha confermato ufficialmente che i crolli hanno causato vittime. Il terremoto, che si è sentito in tutto il centro Italia, è stato di magnitudo 5.8 pari all'ottavo-nono grado della scala Mercalli, e l'epicentro è stato registrato a cinque chilometri di profondità. Sono molti gli edifici del centro storico dell'Aquila crollati. L'edificio che ospita la farmacia dell'Ospedale "San Salvatore" di L'Aquila è crollato. Il presidio ospedaliero ha subito diversi danni e lesioni. Le forze dell'ordine starebbero valutando una possibile evacuazione, anche parziale, della struttura sanitaria.

 

LE VITTIME - Il nuovo bilancio della Protezione civile parla di 16 vittime tra cui 5 bambini. Questa la situazione nei paesi: - L'AQUILA: 4 morti, tutti bimbi - CASTELNUOVO: cinque - POGGIO PICENZE: uno - TORMINTARTE: uno - FOSSA: due di cui una bimba - TOTANI: uno - VILLA SANT'ANGELO: due. Inoltre, sono oltre 30 le persone che risultano disperse.

 

E' stato "un terremoto molto importante: ci sono migliaia di sfollati e migliaia di edifici crollati e lesionati". Lo ha detto il dirigente della Protezione civile, Agostino Miotto, presente al comitato operativo riunito nella sede del Dipartimento.

 

Sono state moltissime le persone che per la paura si sono riversate nelle strade. Dalle prime informazioni risulta crollata parte della casa dello studente e non è escluso che sotto le macerie possano esserci delle persone. E' crollata completamente la cupola della chiesa delle Anime Sante nel centro storico della città. Anche la Cattedrale ha subito danni strutturali.

 

La scossa principale è stata seguita da oltre un centinaio di repliche, la maggior parte delle quali rilevate solo dagli strumenti. Le scosse di intensità tale da essere avvertite dalla popolazione sono state una ventina, la più forte delle quali, di magnitudo 4,6, alle 4.37. "Ci saranno probabilmente delle scosse di assestamento, è quindi pericoloso stare vicino agli edifici lesionati". L'avvertimento arriva dal dirigente della Protezione civile Agostino Miozzo.

 

Sono quindicimila le utenze disalimentate nella provincia dell'Aquila. E' stato interdetto dalla Protezione civile l'accesso all'autostrada Roma-L'Aquila (A24) da Roma. Il traffico non può transitare in direzione dell'Abruzzo a partire dal Grande Raccordo anulare (Gra) della capitale.

 

I CROLLI ALL'AQUILA - Gli scenari della Protezione civile prevedono fino a 10.000 edifici lesionati. All'Aquila sono molte le case distrutte e sono profonde le lesioni agli edifici, anche in palazzi di cemento armato. Nella città gli abitanti si sono tutti riversati in strada. Alcuni edifici del centro storico dell'Aquila risultano crollati. Secondo i carabinieri si teme che possano esserci vittime. Numerose le persone rimaste ferite. Ci sono persone intrappolate in una casa del centro storico, in via XX Settembre, crollata e i vigili del fuoco stanno scavando per tirarle fuori dalle macerie. La casa, totalmente rasa a suolo, è vicina al palazzo dell'Anas.

 

E' crollata completamente la cupola della chiesa delle Anime Sante nel centro storico della città. Anche la Cattedrale ha subito danni strutturali.

E' confermato il crollo di parte della Casa dello Studente, e alcuni studenti sarebbero all'interno dell'istituto. A via Sallustio tutte le case sono lesionate anche se non crollate. Le suore dell'istituto religioso sono in strada e prestano aiuto ad anziani e persone con coperte e altri generi di conforto. In Piazza Duomo centinaia le persone e molte macchine sostano con gente ancora sotto choc.

 

Un punto di raccolta per i cittadini è stato allestito a Piazza d'Armi, mentre nel centro storico potrebbero essere crollate palazzine e una chiesa.

Nel capoluogo traffico in tilt, e gente in strada anche a Sulmona e Teramo, con crolli di cornicioni e crepe nei muri. Rinforzi dei Vigili de Fuoco stanno partendo da Teramo e da Roma in direzione dell'Aquila, e il traforo del Gran Sasso per ora è transitabile.

 

Il portavoce della Protezione civile Luca Spoletini ha spiegato che il quadro "e' estremamente critico, ci sono stati diversi crolli".

 

SERI DANNI IN PROVINCIA- Seri danni alle abitazioni sono stati segnalati dalla popolazione anche in altre località della provincia. Sono quindicimila le utenze disalimentate nella provincia de l'Aquila in seguito al terremoto. A Rovere, sull'Altopiano delle Rocche, è crollato il campanile, mentre danni e case lesionate si riscontrano anche ad Avezzano con telefoni e elettricità in tilt. Nel resto della regione migliaia sono le persone in strada, da Pescara a Sulmona, da Teramo a Chieti. Tetti crollati e case lesionate anche a Prata d'Ansidonia e Tornimparte.

 

La Protezione civile invita a non mettersi in viaggio nella zona colpita dal terremoto. La Protezione civile ribadisce di non mettersi in strada per non intralciare i soccorsi. Sulla zona dell'Aquila inoltre è stato emesso un Notam, un divieto di sorvolo in tutta l'area.

 

SCOSSA AVVERTITA ANCHE NELLE MARCHE, GENTE IN STRADA - E' stata avvertita distintamente anche nelle Marche, in particolare in provincia di Ascoli Piceno, dove molte persone si sono riversate in strada, la scossa di terremoto registrata poco dopo le 3:30. Centinaia le chiamate giunte ai centralini dei vigili del fuoco, anche di persone anziane che, spaventate, non riuscivano a uscire di casa e chiedevano notizie sul sisma. Moltissime le telefonate anche ad Ancona, Jesi, e nel Fabrianese, dove la gente si è svegliata di soprassalto, con la memoria del sisma devastante del 1997. Fino a questo momento, salvo qualche segnalazione di crepe nei muri nella zona di Ascoli, non risulterebbero danni.

 

PROTEZIONE CIVILE, SCOSSA NON ERA PREVEDIBILE - "Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, non era possibile prevedere la scossa che ha colpito oggi l'Italia centrale". Lo ha detto il dirigente della Protezione civile Agostino Miozzo. Nelle scorse settimane l'Abruzzo è stato colpito da uno sciame sismico con decine di piccole scosse e qualcuno aveva ipotizzato la possibilità di un evento più consistente. Ma questa previsione, ha sottolineato Miozzo, "non è era fondata su basi scientifiche: purtroppo questi eventi non sono ancora prevedibili". Quanto a quello che succederà ora, l'esponente della Protezione civile spiega che "tradizionalmente a una scossa forte seguono scosse di assestamento di minore potenza".

 

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esprimo tutta la mia solidarietà al popolo abruzzese per il dramma che stanno vivendo

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Già da questa mattina dopo aver preso contatto con Lanciano, che ha solo subito la movimentazione tellurica e danni forse nella zona vecchia aggiungo che la parte positiva è che la macchina della Protezione civile, si è mossa in maniera tempestiva, da Lanciano sono già partite, alle prime luci dell'alba, 3 ambulanze con personale della CRI ed attrezzature per questi eventi.

 

 

Inutile dire che ora l'Abruzzo ha necessità di solo personale organizzato, evitare di intasare le zone colpite, se non si hanno contatti con le persone conosciute, sappiate che le reti telefoniche vanno a singhiozzo, per aiutare e solo se richiesto eventuali donazioni di sangue, saranno sicuramente accettate.

 

Un abbraccio a tutti

 

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Ospite Rino74

Dove rivolgersi per offrire aiuto, sangue o cibo

ROMA - Appello dei Centri di servizio per il volontariato (Csv) di Pescara a tutti i volontari di Pescara e provincia, a contribuire nei limiti delle loro possibilità ad aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. Le associazioni di volontariato o i singoli volontari interessati a mettersi a disposizione per l'emergenza terremoto che ha colpito l'Abruzzo possono contattare il Centro operativo della Protezione Civile presso la Prefettura di Pescara, telefonando allo 085 2057631.

 

Chiunque fosse invece interessato a donare sangue, può farlo recandosi o presso il Centro Trasfusionale dell'ospedale Santo Spirito di Pescara, via Fonte Romana n. 8 (ingresso pronto soccorso), o presso il centro raccolta sangue Avis Pescara, corso Vittorio Emanuele II n.10.

 

Chiunque voglia donare del cibo per le popolazioni colpite, infine, può portare i generi di prima necessità presso il Banco Alimentare dell'Abruzzo, in via Celestino V: il Banco Alimentare, mediante la sua rete di enti e associazioni convenzionati nell'Aquilano, ha già iniziato ad inviare i prodotti nelle zone colpite dal terremoto.

 

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Ospite Rino74

Ho appena avuto notizie di amici che abitano nel centro dell'Aquila, in lacrime per aver perso tutto ma vivi .....

 

è un gran macello .....

 

un solo pensiero in questo momento è quello di prendere partire ad aiutare queste persone, anche se inutile ...

una preghiera per i bambini, una preghiera per le vittime di questa enorme tragedia ...

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Ospite Rino74

ROMA - E' di 92 morti accertati il nuovo bilancio del terremoto in Abruzzo, secondo quanto riferiscono all'ANSA fonti dei soccorritori. Il premier Silvio Berlusconi che si trova all'Aquila ha annunciato che sono al momento 1.500 le persone rimaste ferite nei crolli.

 

Non sono stati diffusi i dati sui dispersi, mentre migliaia sono gli sfollati. La scossa, alle 3.32, di magnitudo 5,8 a 8,8 km di profondita', ha avuto come epicentro una zona al nord de L'Aquila. Decine le scosse che sono seguite avvertite dalla popolazione. In moto la macchina dei soccorsi da tutta Italia, firmato decreto per emergenza nazionale, questa sera consiglio dei ministri straordinario.

 

VITTIME: sono 92 finora i morti accertati. Ma il tragico conto e' destinato salire viste le drammatiche condizioni dei centri storici colpiti dal sisma. Non si conoscono ancora il numero dei feriti e dei dispersi.

 

Sono almeno 26 i Comuni interessati in modo ''serio'' dal terremoto, e i danni riscontrati, i crolli di case vecchie, ma abitate e addirittura di almeno quattro palazzi, letteralmente implosi all'Aquila, fanno temere che il numero delle vittime sia destinato a salire e che sia possibile determinarlo solo tra molto tempo. In molti paesi come Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, San Pio, Villa Sant'Angelo, Fossa, Ocre, San Demetrio ne' Vestini e i centri dell'Altopiano delle Rocche, sono distrutte moltissime abitazioni del centro storico, mentre presentano danni costruzioni piu' recenti e anche in cemento armato.

 

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Ospite Rino74

Riporto da altro sito, cosa che potrebbe esser d'aiuto in questi tragici momenti nelle zone colpite dal sisma:

 

"Amici enduristi della provincia dell'aquila, come coordinatore regionale FMI per i servizi con la protezione civile, vi chiedo qualora disponibili, di mettervi a disposizione del responsabile associazione motociclisti dell'aquila avv. Giovanni Faraone 348 7847028, per ricognizione delle zone colpite."

 

Finalmente potremmo dimostrare la nostra serieta' ed attenzione al territorio

 

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Ospite Rino74

ABRUZZO: NOTTE TRA SOCCORSI E SCOSSE ASSESTAMENTO

Circa 179 morti, di cui 40 da identificare, oltre 100 persone estratte vive tra le macerie, almeno 25-30 mila sfollati: a piu' di 24 ore dalla scossa di terremoto che ha colpito la provincia dell'Aquila continua a cambiare il bilancio di vittime e sopravvissuti. Per il Centro di coordinamento dei soccorsi risultano al momento anche 34 dispersi e circa 1500 feriti. Per gli uomini dei soccorsi, è una corsa contro il tempo: con il passare delle ore si affievolisce infatti la speranza di trovare qualcuno ancora in vita sotto le macerie. Così si è scavato per tutta la notte sia all'Aquila che nei comuni limitrofi; operazioni mai interrotte nonostante le decine di scosse che si sono succedute nel corso della notte, la più violenta della quali alle 1.15 con una magnitudo di 4.8. All'Aquila, alle 2, dopo 23 ore dal sisma è stata tirata fuori viva dalle macerie Marta, una studentessa di 24 anni della provincia di Teramo. Si è scavato anche a Onna, il paese che non c'é più. Delle quattro persone che si pensava fossero ancora sotto le macerie due sono state estratte ormai senza vita nelle prime ore del mattino, mentre le altre due dovrebbero aver lasciato il paesino. In tutto sono 39 le vittime già recuperate nel paese, in cui il 60-70% delle case e' crollata e il resto è considerato inagibile. Nella tendopoli, intanto, la notte è trascorsa al freddo e in molti hanno preferito dormire in auto, mentre sono proseguiti i trasferimenti verso gli alberghi della costa.

 

OLTRE 17MILA SFOLLATI A L'AQUILA E PROVINCIA

Sono oltre 17 mila gli sfollati all'Aquila e provincia. Lo ha reso noto il Centro di coordinamento dei soccorsi allestito nella Scuola della Guardia di finanza alla periferia del capoluogo abruzzese. Le persone sfollate dai comuni della provincia sono 7.120 mentre piu' complessa e' la situazione all'Aquila perche' e' andata perduta sia l'anagrafe sia i dati della Prefettura. Al momento comunque si stima che il numero degli sfollati possa essere di circa 10 mila persone. In Abruzzo sono in arrivo ulteriori tende per allestire nuove tendopoli mentre molti hanno gia' lasciato il capoluogo per trasferirsi da parenti e amici o negli alberghi messi a disposizione sulla costa.

 

INGV, FINORA 280 SCOSSE ASSESTAMENTO

Proseguono le scosse di assestamento nell'Aquilano. Dalla forte scossa distruttiva delle notte del 6 aprile sono state registrate finora 280 repliche. "La più forte è avvenuta alle 01:15, con una magnitudo di 4.8", dice il sismologo Francesco Mele dalla sala sismica dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Prima di questa forte replica, è stata registrata alle 0:47 un scossa di magnitudo 3.6 e successivamente, alle 3:52 e alle 4:12 sono avvenute due scosse di magnitudo 3. Nel frattempo, prosegue Mele, sono partite squadre dell'Ingv per istallare sei nuove stazioni a pochi chilometri di distanza dalla zona in cui è avvenuta la rottura della faglia. Altre quattro stazioni saranno istallate nelle prossime ore.

 

AD ONNA NOTTE TRA PAURA E PROTESTE

ONNA (L'AQUILA) - La prima notte dopo la tragedia è un momento difficile. E' quello in cui le persone che hanno perso la casa, dormendo in auto, lontano dalla propria terra o nelle tende allestite dalla Protezione civile nei vari campi, prendono coscienza, ancora meglio, di quello che è loro capitato. Così è successo nelle frazioni dell'Aquila colpite dal terremoto, come Onna, Paganica, Castelnuovo, Tempera. In pochi hanno raccolto l'offerta di spostarsi a dormire nelle strutture ricettive della costa messe a disposizione. Quasi tutti hanno preferito rimanere vicino alle proprie cose, chi dormendo in auto, che nei vari campi allestiti in poche ore dalla Protezione civile. Non sono mancate le proteste, come a Onna, piccolo paese alle porte dell'Aquila, che il sisma ha letteralmente spazzato via. Per tutta la notte i soccorritori hanno continuato a scavare sotto le macerie, ma non si è riusciti ad allestire una tendopoli in grado di ospitare gli sfollati. Così le persone che hanno perso la casa hanno trovato ricovero chi in auto, chi sotto l'unica tensostruttura montata, creandosi un giaciglio con guanciali e coperte fra le panche e i tavolini. Sono stati 250, invece, i posti in tenda messi a disposizione nel campo sportivo di Paganica. Non sufficienti tuttavia per ospitare tutti gli sfollati di un paese dove metà degli abitanti hanno perso la casa. Per la prima notte è stata data la preferenza ai bambini e agli anziani, mentre gli altri sono rimasti a dormire in macchina o sui pullman dell'Azienda regionale dei trasporti. Nella notte sono poi arrivati altri tir con tende fornite dalla Protezione civile che andranno ad aumentare la disponibilità di questo e altri campi. Con la collaborazione dell'Associazione nazionale Alpini, ieri sera fra le 8 e mezzanotte, sono stati serviti anche 1.400 pasti. "A Paganica - ha spiegato Paolo Vaccari, responsabile del campo per la Protezione civile - c'é una palestra perfettamente sicura, costruita secondo criteri antisismici. La gente tuttavia non è voluta entrarci, ed è comprensibile. Adesso il nostro compito è dar loro sicurezza e aiutarli a rientrare nelle case". Almeno la pioggia, caduta ieri sera, nella notte si è fermata. La temperatura, tuttavia, è scesa a 4-5 gradi. E le continue scosse di assestamento hanno fatto rivivere agli sfollati l'incubo della notte precedente

 

 

TROVATA VIVA MARTA, 23 ORE DOPO SISMA

L'AQUILA - I capelli neri sciolti sulle spalle, le lacrime agli occhi, la mano a stringere un pezzo di coperta, nelle orecchie l'applauso dei soccorritori dopo un silenzio lungo un giorno. Marta Valente ce l'ha fatta: 23 ore dopo la scossa che ha sbriciolato la sua casa nel centro storico dell'Aquila, è uscita viva da quell'inferno di pietre, tubi, calcinacci e vetri. L'hanno tirata fuori gli speleologici del soccorso alpino, dopo 5 ore di lavoro su quello che resta della palazzina di quattro piani in via Sant'Andre. "E' stato un salvataggio molto, molto delicato - racconterà Aldo, lo speleologo che le é stato vicino per tutto il tempo che i colleghi hanno impiegato per liberarla - c'erano travi pericolanti molto vicine. E poi dovevamo fare attenzione a non provocare crolli, mentre tentavamo di liberarle le gambe". Marta deve a questi uomini la sua vita, così come a tutti quelli che hanno lavorato incessantemente sulle macerie della palazzina e lo deve alla fortuna. I soccorritori l'hanno trovata stesa sul letto: accanto, a meno di 20 centimetri dal suo corpo, una trave di cemento armato che si è staccata dal soffitto e che è stata la sua salvezza. Ha infatti evitato che sopra la testa e le gambe le finissero le altre due travi che sono cadute perpendicolarmente. La ragazza è rimasta così protetta e bloccata. Per tirarla fuori i soccorritori hanno smontato parte del letto in modo da abbassarlo e far così scivolare fuori le gambe. Studentessa di 24 anni della provincia di Teramo, Marta deva anche ringraziare Matteo, un ragazzo estratto dalle macerie dello stesso edificio alcune ore prima di lei. Appena uscito ha segnalato ai soccorritori che lei era incastrata là sotto e ha indicato il punto dove più o meno si trovava. Mentre l'applauso salutava Marta che tornava alla vita, accanto ai soccorritori un padre e una madre con lo sguardo perso e una coperta sulle spalle guardavano verso le macerie. "Nostra figlia è ancora là sotto - ripetevano ai soccorritori senza più voce - tiratecela fuori, per favore, tiratecela fuori".

 

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Qualche anno fa nella spiacevole ma analoga situazione ... vi ricordate di San Giuliano nel Molise ?

 

Noi , altro gruppo di motociclisti, abbiamo organizzato la "Biker 4 Children" coinvolgendo gli amici di tutta Italia e ne e' uscita una manifica iniziativa ... che a parer mio si potrebbe ripetere : http://www.netbikers.net/raduni/2002/biker...ldren/index.htm e poi con il materiale ( fotografico ) raccolto abbiamo organizzato una mostra : http://www.netbikers.net/raduni/2004/09_20...a_B4C/index.htm

 

Mi tornano i lacrimoni a pensarci ... un freddo ... ma quanti Amici a scare le anime ...

 

http://www.netbikers.net/raduni/2002/biker...ildren/foto.htm

 

"260 persone, 65 moto, un numero imprecisato di furgoni e auto stracariche, 1 megafono, 54 litri di vin broulè, 1 biker col piede rotto, 50 dottori con la ficcia dipinta, una sirena umana, aspiranti Babbo Natale in numero da precisare, macchine fotografiche e telecamere da riempirci un negozio ! "

 

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